Un episodio increscioso quello avvenuto nella caffetteria “Il Tartufo”, nel centro cittadino.

La barista del locale cagliaritano, di fronte alla semplice richiesta di esibire il green pass, per tutta risposta si è vista lanciare addosso il cappuccino da parte della cliente alla quale si era domandata la certificazione verde.

A denunciare il fatto sono stati, con una storia Instagram, i proprietari della caffetteria: “Stasera c’è stato un episodio raccapricciante: la nostra barista come da legge ha domandato a una cliente che voleva accomodarsi se fosse in possesso del Green pass. La signora, gentilissima, evidentemente No-vax, ha risposto lanciando il cappuccino addosso alla barista, sporcando lei, il bancone e il retro bancone del nostro locale. Mi vergogno per lei e per la sua ignoranza, non tanto perché non possiede il green pass, perché ciascuno è libero di fare della propria vita ciò che vuole, ma perché credo che il suo comportamento sia stato disumano”.

Sui social si rincorrono già messaggi di solidarietà nei confronti dei proprietari del locale.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Sono stati annunciati i vincitori dei premi rilasciati della prestigiosa Guida Spirito Autoctono 2022, la prima dedicata alla produzione italiana di distillati, amari e liquori.

Dopo aver passato al vaglio oltre 600 prodotti, la guida edita da Touring Club ha decretato i migliori. I numeri raccontano di una realtà produttiva italiana in fermento: nel novero delle Ampolle sono incluse, infatti, quasi tutte le regioni italiane.

In Sardegna sono sei le aziende che hanno ricevuto le agognate “Ampolle d’Oro”. Tra queste, un prodotto ogliastrino, il Mirto Ruju, dell’azienda Istinto Sardo, capitanata dal tortoliese Alessio Loddo con il supporto di Mauro Cristo.

Il giovane imprenditore Alessio Loddo racconta qualcosa in più sul prodotto vincitore: «Abbiamo deciso di tornare alla terra, ai suoi profumi ed alla sua tradizione, producendo Liquore di Mirto nel modo più tradizionale, poiché è dalle cose semplici che nascono quelle straordinarie. Ci siamo serviti dell’immaginazione per disegnare un Liquore di Mirto diverso da tutti gli altri, che uscisse al di fuori degli schemi, la cui parola d’ordine fosse equilibrio. Per produrre il nostro liquore di Mirto Ruju utilizziamo solamente quattro ingredienti: bacche di mirto, alcol, acqua e zucchero. Per questo motivo non utilizziamo aromi o coloranti, affinché ogni annata racconti una diversa storia di territorio. Senza compromessi».

 

 

 

L’articolo Le Ampolle d’oro del Touring Club premiano il mirto ogliastrino di Istinto Sardo proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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La squadra dei vigili del Fuoco di Siniscola è intervenuta a seguito di un incidente stradale verificatosi sulla S.S. 131 dcn Km 113.

Per cause in corso di accertamento un’autovettura all’ingresso del distributore carburanti si è ribaltata sulla carreggiata.

Nonostante i gravi danni riportati dal veicolo, il conducente, unica persona a bordo non ha riportato gravi conseguenze. Sul posto è intervenuta la Polizia Stradale e il Servizio sanitario 118 che dopo aver assistito la persona coinvolta, un trentenne residente a Budoni, lo ha trasferito all’ospedale di Olbia per ulteriori accertamenti.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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La Sardegna dice addio ad una delle sue donne più longeve. È mancata all’affetto dei suoi cari Mariangela Gessa di Escalaplano. Aveva 107 anni e a breve ne avrebbe compiuti 108.

A dare la triste notizia è Pierino Vargiu, creatore del progetto “Centenari di Sardegna”.

Foto di Pierino Vargiu

Foto di Pierino Vargiu

Nata a Escalaplano il 30 luglio 1914 e coniugata nel 1936 con Luigi Mereu, deceduto nel 1981, aveva 5 figli (uno dei quali deceduto appena nato), 14 nipoti e tantissimi pronipoti.

«Tzia Mariangela è una nonnina attenta, vivace e chiacchierona» scriveva di lei Pierino Vargiu dopo averla incontrata 5 anni fa.

«Mio padre – gli raccontò lei – era contadino. Si lavorava tutti in famiglia, avevamo bestiame, pecore e terreni. Abbiamo mangiato sempre pane, pane bianco e pane nero, ma soprattutto formaggio, latte e pane tutto di proprietà e fatto in casa. Io ho imparato da mia mamma a fare il pane, ed ho insegnato alle mie figlie. Sono andata a scuola a 7 anni e ho frequentato fino alla 4 elementare. Mi sono sposata a 22 anni, era il mese di dicembre, ma il giorno non lo ricordo. Mi ricordo c’era ancora il presepe. Dopo Natale ci si poteva sposare, durante l’avvento no. Il sacerdote era Canonico Spano di Perdasdefogu. Mia madre è morta a 103 anni e 40 giorni, per lei abbiamo fatto una bella festa, io ho 102 anni e mi basta, ho capito tante cose della vita, e anche le
cose che devono avvenire. Per fortuna la testa ancora mi funziona bene».

«Tzia Mariangela merita il titolo di “Miss simpatia”» conclude Pierino Vargiu nel suo ricordo.

 

L’articolo Addio alla supercentenaria sarda Mariangela Gessa: “Miss Simpatia” si spegne a 107 anni proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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La Regione ha assegnato 500mila euro ai comuni montani per le spese di sgombero della neve, acquisto e spargimento del sale.

“Sono trentatré le Amministrazioni comunali che potranno beneficiare del finanziamento, al termine di un’istruttoria realizzata della Protezione civile che esaminerà la coerenza della rendicontazione delle spese coi criteri stabiliti”, ha spiegato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, con delega in materia di protezione civile.

Il 40% delle risorse sono assegnate ai Comuni in parti uguali, mentre il restante 60% su base demografica. Le spese ammissibili sono la manutenzione ordinaria e il ripristino funzionale delle attrezzature, i costi del personale per le attività di spargimento del sale, sgombero della neve e per le azioni preventive, i costi per la fornitura del servizio di spargimento del sale e lo sgombero della neve, i rimborsi a favore delle organizzazioni di volontariato e altri costi per l’acquisto di beni e servizi necessari per far fronte alle emergenze.

Questa la ripartizione dei 500mila euro ai 33 Comuni: Alà dei Sardi 16.423 euro; Anela 9.411; Aritzo 13.250; Arzana 19.132; Belvì 9.314; Bitti 21.312; Buddusò 27.182; Bultei 10.955; Desulo 18.512; Esterzili 9.314; Fonni 27.400; Gadoni 10.123; Gavoi 20.497; Lodine 7.816; Lula 13.445; Mamoiada 20.004; Ollolai 12.980; Onanì 8.172; Orgosolo 29.173; Orune 18.690; Osidda 7.300; Ovodda 14.880; Pattada 22.838; Sadali 11.161; Sarule 15.379; Seui 12.969; Seulo 10.628; Talana 11.632; Tiana 8.625; Tonara 16.549; Urzulei 12.716; Ussassai 8.791; Villagrande Strisaili 23.412.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Si è suicidato l’uomo che il 13 dicembre aveva ucciso Mihaela Kleics nella sua abitazione di via della Musica a Quartu Sant’Elena. Lo riporta l’Ansa.

Sandro Sarais, 56 anni, ricoverato al Businco di Cagliari, si è gettato dal terzo piano dell’ospedale dopo essere fuggito dai due agenti che lo piantonavano e che hanno tentato di impedire l’estremo gesto fino all’ultimo.

Dopo la caduta l’uomo è stato soccorso dai medici, ma poco dopo è deceduto.

Mihaela Kleics, 50enne di nazionalità rumena, era stata trovata senza vita nella sua camera da letto con i segni delle coltellate inferte dal compagno.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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«La bicicletta, nella Città di Tortolì, ha sempre avuto un posto di rilievo tra gli oggetti più desiderati!

Vuoi per le “sconfinate” pianure che rendono piacevole la pedalata, vuoi per la sua capacità di renderci liberi! Questa foto, degli anni ’50, ci testimonia la grande passione dei Tortoliesi per questo splendido mezzo di trasporto».

Con queste parole Giuseppe Puncioni, alla guida del gruppo Facebook I Love Tortolì accompagna la bellissima foto che ritrae dieci tortoliesi in bicicletta negli anni 50.

L’articolo Come eravamo. La passione dei tortoliesi per la bicicletta affonda le radici nel passato proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Manca solo il riscontro del dna, ma il corpo ritrovato ieri nel Supramonte di Baunei appartiene, quasi senza ombra di dubbio, a Claudio Aresu, il 46enne cagliaritano scomparso il 23 agosto scorso.

Una notizia tristissima che ha scosso la comunità di Baunei.

«Abbiamo sperato fino all’ultimo che Claudio tornasse tra i suoi cari – scrive in un post l’amministrazione comunale di Baunei -. Purtroppo ieri abbiamo appreso del triste epilogo della sua vita. Porgiamo il nostro messaggio di vicinanza e le più sentite condoglianze alla famiglia Aresu e ai suoi cari. Che la terra ti sia lieve, Claudio».

L’articolo Claudio Aresu, trovato senza vita nel Supramonte. Il cordoglio di Baunei: “Un triste epilogo” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Macabra scoperta nelle montagne di Baunei.

Intorno a mezzogiorno due escursionisti hanno trovato un cadavere nei sentieri tra Cala Goloritzé e Cala Mariolu, in località “bruncu e pisu”.

Sul posto si sono recati subito i Carabinieri, gli uomini del Soccorso Alpino e i Vigili del fuoco.

Alcuni elementi riscontrati sul posto sono stati ricondotti oggettivamente a Claudio Aresu, 46enne cagliaritano scomparso il 23 agosto scorso durante un trekking, ma saranno gli esami del Dna disposti dalla Procura di Lanusei a dare la certezza sull’identità della vittima.

 

L’articolo Trovato un cadavere nel Supramonte di Baunei: si tratterebbe dell’escursionista scomparso quest’estate proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Lo sapevate? Le colonne del Pantheon di Roma sono state fatte con il granito delle cave sarde.

ll Pantheon è un edificio della Roma antica che si trova nel rione Pigna nel centro storico della città, ed è un tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto. Fu fatto ricostruire dall’imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C., dopo che gli incendi dell’80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea.

Il marmo utilizzato per le colonne proviene da Capo Testa, una piccola penisola (in realtà un’isola, poi artificialmente collegata alla terraferma) che si trova nel nord della Sardegna, nel territorio di Santa Teresa di Gallura.

Si affaccia sulle Bocche di Bonifacio davanti alla Corsica ed è collegata alla terraferma da uno stretto istmo, lungo il quale si estendono due spiagge. Il promontorio è costituito dalle tipiche rocce granitiche galluresi erose dal vento.

I Romani frequentarono Capo Testa in due tempi: una prima fase compresa tra il I secolo a.C. e il I d.C. e una seconda, in età imperiale avanzata, tra il II e il IV secolo.

L’attività estrattiva e lavorativa del granito avveniva lungo il litorale, quanto più vicino all’acqua in modo da poter caricare i manufatti sulle navi. Sono ancora chiaramente visibili i tagli “a gradoni” nelle scogliere e si trovano, sparsi, enormi massi semilavorati, tra questi alcuni abbozzi di colonne.

Le cave di Capo Testa furono sfruttate anche in epoca medioevale: lì furono estratte le colonne che servirono per la costruzione del Duomo e del Battistero di Pisa.

Il Pantheon romano è composto da una struttura circolare unita a un portico in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono un frontone.

La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è ripartito il peso della grande cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un’apertura circolare detta oculo, per l’illuminazione dell’ambiente interno. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola del Pantheon è ancora oggi una delle cupole più grandi del mondo.

Il pronao è formato da 16 colonne, 8 colonne di granito grigio in facciata e 8 colonne di granito rosa provenienti dalle cave di Mons Claudianus e di Assuan (Egitto), distribuite nelle due file retrostanti.

All’inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana chiamata Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres: questo gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni inflitte dai papi agli edifici della Roma classica. Gli abitanti di Roma lo chiamavano popolarmente la Rotonna (“la Rotonda”).

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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