C’è un sedicesimo comune sardo che è entrato oggi in “zona rossa”: si tratta di Siurgus Donigala, nella Trexenta, Sud Sardegna.

Lo ha comunicato il sindaco Antonello Perra, che ha firmato un’apposita ordinanza. Siurgus Donigala si aggiunge a Capoterra, Sennariolo, Pula, Bultei, Soleminis, Burcei, Villa San Pietro, Donori, Samugheo, Sindia, Gavoi, Golfo Aranci, Bono, Uri e Pozzomaggiore.

L’ufficialità è stata data con un comunicato del primo cittadino su Facebook.

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Oggi, 6 aprile, è il giorno ufficiale della pasta più amata dagli italiani, la carbonara. Ma si fa presto a dire “Carbonara”. Il piatto, amato e conosciuto in tutto il mondo, ha conosciuto negli anni varianti culinarie che si potrebbero definire quasi “criminali”. Oggi che è il “Carbonara Day”, dando per scontato che panna e besciamella le lasciamo ai francesi, giapponesi e americani, ecco le 6 regole auree per preparare la carbonara perfetta.

  • Usare il guanciale. Pancetta, bacon, speck. Tutti ingredienti buonissimi, ma la carbonara esige il guanciale. Oltre a essere più saporito rilascia lentamente il suo grasso in cottura, così da poter essere usato durante la mantecatura al posto dell’olio, ingrediente decisamente superfluo;
  • Il guanciale va cotto alla perfezione. Non c’è cosa più sgradevole quando si assaggia il primo boccone di un piatto di carbonara che addentare un boccone di guanciale molliccio e poco dorato. La padella va spenta solo quando il grasso del guanciale – rigorosamente tagliato a listarelle, non a cubetti – sarà diventato trasparente e la carne sarà croccante. Una volta terminato spegnere la padella e dedicarsi alla preparazione dell’uovo in un recipiente a parte;

Guanciale (Foto Gambero Rosso)

  • Evitare l’effetto frittata. L’uovo va sbattuto con un mestolo a crudo molto velocemente in un recipiente e mantecato con il formaggio, il grasso del guanciale (ancora caldo ma non bollente) e il pepe prima di scolare la pasta. Errore madornale è quello di cuocere l’uovo durante l’aggiunta della pasta. A discrezione l’utilizzo del solo tuorlo o anche dell’albume;
  • La carbonara ama il Pecorino. Il Parmigiano e il Grana Padano sono buonissimi ma sono ammessi nella carbonara solo se ad accompagnarlo c’è sua maestà il Pecorino Romano. È proprio questo formaggio prodotto per oltre l’80 per cento in Sardegna il formaggio principe della carbonara. A chi non piace il suo sapore piccantino gli si può concedere un mix Pecorino-Parmigiano al 50 per cento, ma è bene che si sappia che fare una carbonara senza Pecorino è come andare in motorino senza casco: molto rischioso;
Rigatoni alla carbonara

Rigatoni alla carbonara

  • Il segreto della pasta…È la pasta. In un piatto con così pochi ingredienti la scelta della pasta è fondamentale. Con gli spaghetti (dal numero 5 in su) non si può sbagliare. Chi invece preferisce la pasta corta si consigliano i rigatoni, che trattengono molto bene al loro interno la crema all’uovo;
  • Al bando i soffritti. Aglio o cipolla? Nessuno dei due. Se nelle altre preparazioni di primi piatti il soffritto è l’ossatura attorno alla quale costruire il corpo, nella carbonara i soffritti sono vietatissimi. Anche la cipolla, che potrebbe sembrare molto più in linea con gli altri ingredienti rispetto all’aglio, stonerebbe sia come sapore, sia soprattutto come consistenza.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Sono ripresi da lunedì 22 marzo i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Tra le ore 18 del 3 aprile e le ore 18 del 4 aprile, sono stati effettuati 1.062 controlli negli scali aeroportuali e portuali: 539 nell’aeroporto di Cagliari e 166 in quello di Alghero; 223 nel porto di Olbia, 75 in quello di Porto Torres e 59 a Cagliari. Sono stati effettuati anche 262 controlli nel territorio (88 in provincia di Sassari, 67 in quella di Cagliari, 39 di Oristano, 27 di Nuoro, 20 in Gallura, 11 in Ogliastra e 10 nel Sulcis Iglesiente).

È stata notificata una contestazione in Gallura.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Sono 46.978 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 323 nuovi casi. In totale sono stati eseguiti 1.028.036 tamponi, per un incremento complessivo di 4.247 test rispetto al dato precedente.

Si registra un nuovo decesso (1.242 in tutto). Sono invece 257 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+2), mentre sono 41 (+3) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 15.258. I guariti sono complessivamente 30.168 (+55), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 12.

Sul territorio, dei 46.978 casi positivi complessivamente accertati, 11.874 (+100) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 7.221 (+13) nel Sud Sardegna, 3.984 (+32) a Oristano, 9,280 (+81) a Nuoro, 14.619 (+97) a Sassari.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Meteo, dopo Pasquetta sembra pronto il ritorno del freddo. Addio quasi certo infatti all’anticiclone africano che in questi giorni ci ha regalato calde giornate di sole.

Dopo lunedì, in tutta Italia, prevista la discesa di imponenti masse d’aria di origine artica. In particolare, dopo qualche temporale di ieri nella Sardegna meridionale, oggi la giornata di festa trascorrerà all’insegna del bel tempo.

Successivamente, da martedì 6 aprile, le temperature dovrebbero calare sensibilmente in tutta Italia, Sardegna compresa.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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A prescindere da quanto abbiate mangiato a pranzo o a cena, lo spazio per una “sebada” si trova sempre. È lei la regina incontrastata di fine pasto. Un dolce che affonda le sue radici nella notte dei tempi: già due secoli prima di Cristo, nel suo libro “De Agricoltura”, il politico romano Catone il Censore cita una ricetta conosciuta durante il suo servizio in Sardegna chiamata “Placenta”, che risulta essere un piatto fatto con una sfoglia di farina impastata con  acqua e formaggio di pecora fresco, ammollato nell’acqua e mescolato col miele.

Le varianti del nome sono tante quanto i dialetti dell’Isola: fra le più conosciute la sua versione barbaricina sebada, e quella logudorese seada, ma non mancano le varianti come seatta, sevada o sabada. Quello che è certo è che il nome deriva dalla parola latina “sebum”, per il suo aspetto untuoso e per l’assonanza con il termine sardo “seu”, con il quale è indicato il grasso animale utilizzato per fabbricare le candele, la cui lucentezza ricorda appunto il dolce-non dolce. La sebada nasce infatti come piatto salato, servito “mannu cantu su prattu” (grande come il piatto), dalle donne nel mondo della cultura agropastorale ai loro uomini, pastori, che rientravano a casa dall’esilio invernale fra le montagne della Barbagia.

Oggi la regina di fine pasto è ormai diffusa in tutta l’Isola, e viene servita tutto l’anno, anche se per tanto tempo ha rappresentato il dolce tipico delle festività pasquali in Sardegna. Nei menu di oggi la trovate spesso indicata al plurale (seadas o sebadas) anche se il riferimento è chiaramente ad una porzione individuale. Gli ingredienti principali sono: semola impastata con lo strutto (in sardo pasta violada perché violare sa pasta significa proprio preparare la pasta con lo strutto) che avvolge una fetta di  formaggio pecorino fresco , scorza di limone grattugiata e miele.

Ricetta:

Appena pronto si frigge in abbondante olio extravergine d’oliva, o come un tempo, anche lo strutto. Terminata la cottura, la sebada viene scolata e condita con abbondante e ottimo miele locale. Il vero segreto sta nella scelta del formaggio che dev’essere stagionato al massimo quattro o cinque giorni e leggermente acidulo. Per favorire questo processo, è bene avvolgere il formaggio con un panno umido, lasciandolo riposare qualche giorno. Solo così sarà possibile quell’effetto piacevole, al gusto ma anche agli occhi, del formaggio che fila. Poi, l’eterno dibattito: zucchero o miele. Il miele rispecchia sicuramente la ricetta originaria e può essere utilizzato anche direttamente nell’impasto con la semola, ma alcuni preferiscono ricoprirla di abbondante zucchero.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Meteo, dopo Pasqua sembra pronto il ritorno del freddo. Addio quasi certo infatti all’anticiclone africano che in questi giorni ci ha regalato calde giornate di sole.

Dopo lunedì di Pasquetta, in tutta Italia, prevista la discesa di imponenti masse d’aria di origine artica.

In particolare, domani nella Sardegna meridionale ci si aspetta qualche temporale, seppur la giornata di festa trascorrerà all’insegna del bel tempo. Sarà così anche per gran parte del giorno di Pasquetta (ADNKRONOS).

Successivamente, da martedì 6 aprile, le temperature dovrebbero calare sensibilmente in tutta Italia, Sardegna compresa.

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Fonte: Ogliastra News Gianmarco Cossu

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A Tortolì, una bella giornata ha contraddistinto questo Sabato Santo.

Quasi una beffa viste le restrizioni, a causa dell’emergenza Covid-19, dovute alla zona rossa.

Sperando di farvi regalo gradito, ecco come si presentava oggi la spiaggia di Basaùra, a pochi km dal centro abitato della città ogliastrina, con un mare color turchese.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Un’emozionante immagine arriva da Desulo, durante la campagna di vaccinazione degli ultraottantenni.

Uno scatto in cui traspare l’emozione e il rispetto di colui che somministra la dose del farmaco e la tenerezza dell’anziana donna di 102 anni immunizzata. L’Amministrazione

A pubblicarla il Comune di Desulo nella propria pagina ufficiale social che scrive in una nota: “La salute, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattie o infermità. L’immagine racchiude in maniera poetica tutta la definizione”.

In foto Piero Demurtas infermiere di igiene pubblica e Sebastiana Casula, 102 anni di  Desulo, durante la campagna di vaccini agli ultraottantenni per il contenimento della pandemia COVID19.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Una Pasqua all’insegna del tempo instabile, con l’arrivo di freddo e piogge in alcune zone dell’isola. Così gli esperti prevedono il clima in Sardegna nei prossimi giorni di festività.

Come riporta Ansa Sardegna, grazie all’esperto Alessandro Gallo, la giornata di Pasqua  risentirà ancora della instabilità e localmente, sul settore meridionale non si escluderà qualche piovasco. Timida pausa per lunedì con schiarite.

Le temperature, su entrambi i valori, saranno in diminuzione con massime comprese tra i 12/14 gradi centigradi nel centro nord isola e 15/18 nel meridione.

Ulteriore diminuzione per martedì, in particolare sul settore ogliastrino dove le massime potrebbero non superare i 10 gradi. (ANSA)

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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