Un’immagine di 111 anni fa.

La foto di oggi, di Faliero Cabras, mostra la costruzione del Ponte di Ferro di Tortolì nel lontano 1911.

Invia le fotografie più belle del passato ogliastrino ( indicando luogo e data in cui le foto sono state scattate) alla nostra mail redazione@vistanet.it

 

L’articolo Come eravamo. La costruzione del Ponte di Ferro a Tortolì nei primi anni del 900 proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Lo abbiamo visto, rivisto, apprezzato, commentato, condiviso. Del cortometraggio “Nuraghes S’Arena” del regista Mauro Aragoni, che ha come protagonista il rapper Salmo, pensiamo di sapere tutto. Ma non è così. Oggi, con il regista, ci addentriamo tra i retroscena del film, costellato di imprevisti, curiosità e aneddoti curiosi.

 

 

Le dieci cose successe dietro alle quinte che non sapevate di questo piccolo capolavoro cinematografico sardo, ambientato nell’età del bronzo e che vede il guerriero Arduè partecipare a un torneo sanguinoso in un contesto di riti sciamanici con la compagnia del suo maestro Bachis, dove alla fine affronterà colui che ha ucciso sua figlia.

 

1 – Il sangue che avete visto nella scena in cui Salmo si dipinge prima della battaglia è sangue vero (scarti di macelleria), un’ idea di Aragoni e del costumista e oggettista Pier S. J. Per dare più suggestione al progetto. La scena in cui Salmo doveva spalmarselo addosso è stata però girata in ritardo e il sangue è rimasto al sole per ore. Puzzava di carogna. Alla fine Salmo e Aragoni hanno deciso comunque di girarla. «L’unica cosa che gli dissi fu di non odorarsi le mani, ma, ovviamente lo fece e rischiò di vomitare sulla camera – ricorda il regista ogliastrino – Dopo tanti conati e parecchie risate siamo riusciti a girare la scena».

2 – Il progetto è nato da una semplice chiacchierata di Aragoni con il suo barbiere, il tortoliese Giovanni Cabras (di seguito divenuto anche produttore del film). Entrambi pensavano che sarebbe stato impossibile realizzare il progetto ma dopo 3 anni e tantissimo lavoro il film è uscito su Paramount Channel.

3Salmo si è avvicinato al progetto mentre si girava un video di Hellvisback. Sul set c’era il supervisore ai visual effect Alessandro Fele che gli fece vedere il Teaser. «Subito dopo Salmo mi chiamò e invitò me e Alessandro a pranzo a casa sua» ricorda Aragoni.

4– Durante le prove dei combattimenti Dennis Mura (scenografo e costumista delle Mmschere degli sciamani che rappresentano Surtzu e Sa mamulada di Seui) si è rotto una gamba combattendo contro Michael Segal. «Fu un momento orrendo – spiega Aragoni – perché Dennis doveva fare l’attore e combattere. Ci ritrovammo senza un’intera scena quando alla fine si propose un ragazzo, il figlio dei proprietari del B&B che ci ospitava. Alla fine proprio quel giovane ha partecipato al combattimento sulla scena ed è stato bravissimo. La scena è quella in cui Salmo gli sfonda il volto con l’arma dei pugilatori nuragici».

5 – All’inizio il rapper sardo non voleva fare l’attore, voleva solo contribuire alla produzione, ma durante un pranzo Aragoni l’ha convinto a farlo. «Sul set era insicuro alcune volte senza rendersi conto che in realtà stava facendo un gran lavoro» racconta il regista.

6 – Il budget investito è stato minimo ma solo perché gli artisti hanno voluto collaborare a titolo gratuito, diversamente il film sarebbe costato circa 100mila euro.

7 – Le armi usate sulle scene sono tutte vere. Andrea Loddo ha accettato di collaborare al film gratuitamente per pura passione e  a patto che potesse realizzare le armi e le armature con tessuti e bronzo veri. «Sul set quelle armi erano molto pericolose e abbiamo dovuto stare molto attenti alle norme di sicurezza. Nonostante le cautele, Salmo, per sbaglio, durante una prova mi ha dato una spadata sulla bocca dello stomaco. Mi ha fatto malissimo» racconta Aragoni.

 

8 – Il set del film è stato allestito in Ogliastra, a Seui, in mezzo al nulla, tra tacchi giganti di roccia. «Internet non c’era ed era fantastico, solo che ha rallentato molto la produzione- ricorda il regista – Per riuscire a comunicare con l’esterno eravamo costretti a salire in cima al nuraghe. Parlare con la mia ragazza o mandare un semplice SMS diventava una cosa epica con quella scalata».

9 – Sul set c’erano tantissimi insetti, di tutti i tipi. «Alla fine del terzo giorno di riprese vidi Pier S. J. che tossiva, mi disse che stava ingrassando le armature con del grasso animale e una mosca gli era entrata in bocca. La tosse era fortissima e iniziò a lacrimare. La gente di zona ci disse che era una mosca che depositava i vermi negli occhi delle pecore. Ce la facemmo sotto tutti- ricorda il regista – Un rimedio tra quelli proposti era quello mettersi dei rametti con foglie in bocca. Ricordo che abbiamo finito le riprese terrorizzati da quella maledetta mosca e tutta la troupe aveva o quei rami in bocca o le mascherine che ora siamo costretti ad usare. Pier Finì le riprese così ma al rientro si prese un antibiotico che eliminò i vermi».

10- All’inizio, prima che il progetto partisse e la produzione prendesse vita, prima che Salmo e chiunque altro si interessassero all’idea, l’idea era che il Nuraghe di teschi dovesse essere realizzato con teste mozzate. Ma era troppo costoso e difficile da realizzare in CGI (effetto visivo). «Con Alessandro Fele restammo fermi per mesi senza avanzare col progetto solo perché era troppo iconica come idea e non volevamo rinunciarci, ma, poi una mattina mi sono svegliato pensando ai teschi e dicendomi che ero un pirla a non averci pensato prima – ricorda Aragoni –  Usare i teschi sarebbe stato molto più iconico. Così lo dissi a Fele che mi rispose che era molto più fattibile, non semplice ma realizzabile. E così lo fece in quel modo. Quando uscì quell’immagine online, solo quella ebbe in risposta a bellezza di 20mila fan. Lì abbiamo capito quanta potenza avesse il progetto, da lì ci siamo messi all’opera, tante persone ci hanno dato l’energia giusta ed è nato tutto. Se quell’immagine non avesse funzionato, probabilmente non avremmo fatto nulla».

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Una passione irrefrenabile per i versi in lingua sarda, rigorosamente interpretata a memoria.

Parliamo dell’amore di tziu Cicittu Piga, centenario di Dolianova, per il canto in rima in “Limba” rigorosamente a memoria.

Una memoria prodigiosa quella dell’anziano, che alterna varie poesie e versi in diversi stili come un fiume in piena, animato da un entusiasmo invidiabile. Che sia questa passione e lo spirito sempre positivo, il suo elisir di lunga vita?

Per il video ringraziamo Angela Mereu e Pierino Vargiu, ambasciatori dei centenari sardi.

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Ieri il congresso della Adiconsum, associazione dei consumatori promossa dalla Cisl, con la presenza del segretario regionale Giorgio Vargiu, ha confermato la tortoliese 54enne Laura Deriu alla presidenza.

Un bel pomeriggio di dibattito e di confronto, con tanti temi di interesse generale, dall’energia alla telefonia.

Nella relazione di apertura sono stati presentati i dati del lavoro dei volontari dell’associazione negli ultimi 4 anni. E’ stato ricordato che l’Adiconsum è un’associazione dei consumatori e di promozione sociale promossa dalla Cisl nel 1987. Si tratta di una realtà che anche in Ogliastra è in campo quotidianamente per rappresentare e difendere i consumatori nei vari settori.

Adiconsum in Ogliastra, svolge attività principalmente negli sportelli di Tortolì e Lanusei e le pratiche sono incentrate soprattutto a presentare reclami e proporre conciliazioni per contrastare abusi, soprusi, raggiri, truffe, pratiche scorrette, pubblicità ingannevoli. In una parola battersi contro le ingiustizie.

Insieme a queste attività i volontari sono impegnati nell’azione di supporto ai consumatori per aiutarli a scegliere con consapevolezza i migliori servizi e prodotti in un mercato che dovrebbe essere sempre più sostenibile dal punto di vista economico, sociale e soprattutto ambientale.

L’Adiconsum è diventata un punto di riferimento per migliaia di consumatori Ogliastrini che hanno la possibilità di essere ricevuti nelle sedi oppure interagire con mail, WhatsApp e sulle pagine social, in ogni settore: alimentazione, ambiente, bollette, casa, salute, credito e assicurazioni, poste, innovazione tecnologica, scuola, turismo e tanto altro ancora.

«Rivolgo un  ringraziamento a chi mi ha sostenuto e dato fiducia – ha affermato la presidente Deriu – Chi mi conosce sa che continuerò a mettere il massimo dell’impegno in questo ruolo, sempre più centrale. Infatti, viviamo tempi molti difficili e l’emergenza legata alla pandemia ha fatto crescerela crisi anche in Ogliastra. Nonostante si stia parlando di ripresa economica e dell’occupazione,siamo fortemente preoccupati, perché le problematiche legate alla fragilità di molti contesti familiari e sociali, il problema dell’aumento dell’inflazione e del caro energia si sovrappone ai numerosi tentativi di truffe e raggiri ai danni dei consumatori e delle imprese. Noi oggi siamo pronti a fianco della CISL a fare la nostra parte anche sulle tematiche di attualità: penso al caro bollette all’orizzonte e all’aumento indiscriminato dei prezzi e dei tassi di interesse. I consumatori e le famiglie vanno difesi e rappresentati perché sono la spina dorsale del nostro territorio e della nostra Regione».

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Vi sarà capitato, durante un viaggio sulla Strada Statale 125 poco dopo Tertenia al km 88.400, di notare l’indicazione del pozzo sacro “Is Pirois”.

Noi siamo andati a visitarlo nei giorni scorsi, per voi.

Il manufatto di epoca nuragica, prende il nome dalla località in cui è stato edificato e si trova nel territorio di Villaputzu.

Per arrivarci, dopo aver lascito la  SS 125 e imboccato una strada sterrata, bisogna superare il rio S. Giorgio e continuando a seguire le indicazioni, dopo 300 m. si arriva al parcheggio. Infine un breve tratto a piedi e si è arrivati a destinazione.

Questo pozzo sacro – destinato al culto delle acque – presenta la particolarità di avere sulla sommità un nuraghe monotorre, edificato sulla pseudocupola che chiude la camera del pozzo.

L’atrio è costituito da due paramenti murari composti da blocchi di granito. Dall’ingresso, in cui si denota l’architrave, si accede alla scalinata dalla quale si scende nella camera del pozzo.

“Is Pirois” è alimentato da una sorgente perenne le cui acque sono potabili. Dalle tecniche di costruzione utilizzate, gli esperti collocano il pozzo nuragico nell’Età del Bronzo Medio.

Ovviamente con l’avvento della religione cristiana “Is Pirois” non è stato più utilizzato per il culto delle acque. Anche se testimonianze orali tramandate, raccontano che le popolazioni locali continuarono a praticare alcuni riti antichi nei secoli successivi.

 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Ciottoli bianchi, acqua cristallina, un arco che viene da tutti fotografato e postato in ogni dove: stiamo parlando della perla ogliastrina di Cala Goloritzé, situata a nord di Arbatax, dopo Capo Monte Santo a sud del Golfo di Orosei. I fondali trasparenti, i giochi di luci, le perfette atmosfere hanno fatto sì che nel 1995 venisse nominata Monumento Nazionale Italiano.

Cala Goloritzè – PH nadir sardinia

Unisce, poiché gli unici due modi per arrivarci sono via acqua e via terra con un percorso di trekking, l’amore per il mare con quello per le escursioni.

Di recentissima introduzione, il numero chiuso: quest’anno, per far fronte all’emergenza Covid-19, possono sostare nel fiore all’occhiello ogliastrino solo 250 persone. Per prenotare, ci si deve appoggiare all’app Heart of Sardinia.

Cala Goloritzè in uno scatto di Simone Sarritzu

Come si raggiunge

Via mare, a nuoto. Sono diverse le opzioni di traghetti – che partono da Cala Gonone o da Santa Maria – presenti in zona. Spesso, grazie a pacchetti specifici, si possono visitare anche altre Cale in un solo giorno. Si può raggiungere anche utilizzando imbarcazioni sprovviste di motore, nei 300 metri prima della battigia. Tutto questo, per salvaguardare la sabbia.

Via terra, tramite un lungo percorso che parte da Baunei. Si devono seguire le indicazioni per Golgo e lasciare l’auto a Su Porteddu (dove va lasciata l’auto). Da qui, si originano vari percorsi, sempre adeguatamente indicati. Con il percorso classico, ci si arriva in un’oretta. La risalita necessità di circa un’ora e mezza.

Cala Goloritzè in uno scatto di Simone Sarritzu

Servizi

Non esistono servizi. La spiaggia è incontaminata.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Nicole Innocenti è di Tortolì e ha 5 anni, ma ha già affrontato tantissime battaglie insieme ai suoi genitori.

La mamma Nicoletta Todde e il papà Massimo Innocenti, raccontano con orgoglio i progressi della loro piccola combattente.

Nicole è nata il 23 settembre 2016 con un parto cesareo d’urgenza, quando i medici che seguivano Nicoletta si resero conto che la nascitura era in grave sofferenza fetale. La bimba alla nascita pesava appena 810 grammi per 25 centimetri e presentava diverse problemi di salute.

Tubicini, spie dei monitor dei macchinari che la mantenevano in vita, interventi al cuore e complicazioni: il primo anno della bimba è stato una vera e propria lotta per sopravvivere, sorretta dall’amore dei genitori e dalle sue sorelle maggiori.

Quando ha iniziato  ad andare all’asilo e frequentare danza, ha cercato di recuperare tutto il tempo sottratto al divertimento e alla “normalità” di una vita spensierata consona alla sua età.

Purtroppo la sorte non è stata dello stesso avviso, e i problemi non sono finiti. Infatti, dopo alcuni controlli, a Nicole è stata riscontrata un ipoacusia grave e una cardiomiopatia rara che purtroppo ha messo uno momentaneo stop alla sua passione della danza.

In questi ultimi due anni, la pandemia del Covid-19, non ha facilitato la vita della piccola.  Innanzitutto sarebbe molto pericoloso per la sua salute contrarre il virus, visto le patologie pregresse, e in vista dei possibili interventi al cuore e per l’applicazione dell’impianto cocleare per recuperare l’udito.

Nonostante questo Nicole è serena e affronta tutto coraggiosamente, e la mamma afferma: «La nostra vita è cambiata in meglio grazie alla nostra bimba – afferma mamma – valori che non prendevi in considerazione sono stati messi in primo piano e la serenità è la cosa più bella al mondo».

«Purtroppo essere una caregiver è una vera sfida – ci svela Nicoletta – visto che spesso non abbiamo avuto l’aiuto richiesto e si deve lottare per far valere i propri diritti».

«Ma nonostante questo lo rifaremo un milione di volte, il sorriso di Nicole al mattino è tutto quello di cui abbiamo bisogno», conclude con emozione la signora Todde.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Pubblicato dal Servizio di Protezione Civile regionale un Avviso di Condizioni Meteorologiche Avverse che sarà in vigore dalla mezzanotte alle 18 di lunedì 7 febbraio 2022

Tale provvedimento è stato adottato per vento e mareggiate.

A partire dalle prime ore della giornata e sino alle 18, sono previsti venti forti da Ovest, Nord-Ovest, localmente di burrasca sulle coste settentrionali della Gallura. I venti forti nelle ore centrali della giornata, interesseranno tutte le coste ad eccezione delle coste sottovento al Gennargentu, le zone interne come Campidano, Nurra e i crinali. Saranno possibili anche mareggiate sulle coste esposte a Ovest Nord-Ovest.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Non è il frutto della fervida immaginazione di un bimbo, né di un’allucinazione, e non si tratta neppure di un sogno. La “casa dei Puffi”, quella graziosa abitazione, minuscola e tondeggiante, che ha nutrito la fantasia di intere generazioni di piccini, esiste davvero e si trova in Sardegna. A scorgerla, la sensazione è quella di aver finalmente scovato quel fantasioso villaggio, nascosto nella foresta e invisibile all’occhio umano, in cui ogni bambino, nei suoi giochi d’infanzia, ha sempre immaginato di dimorare.

Inutile stropicciarsi gli occhi: quella piccola casetta è reale. Osservandola, pare proprio che da un momento all’altro, dall’uscio di quella minuscola dimora, faccia capolino un esserino blu, vestito in calzamaglia e dal buffo cappello a punta, e che, sorridendo, ci inviti a entrare. In realtà, non siamo stati catapultati a Puffolandia, ma ci troviamo in Gallura, a Tempio Pausania, esattamente ai piedi del Monte Pulchiana, il monolite granitico più grande dell’Isola.

Casa dei Puffi, area Monte Pulchiana, Tempio Pausania – Foto di Marianna Pilo, Fonte www.flicr.com

 

La deliziosa casetta è immersa in uno scenario fiabesco, tra i più belli della Sardegna, dove vegetazione mediterranea e numerose formazioni rocciose, scolpite dal vento e dall’acqua, sono cornice di un dipinto bucolico. Ed è propri lì, in quel paesaggio fatato, che svetta la “casa dei Puffi” – come in molti la chiamano –, una bizzarra abitazione dagli inconfondibili tratti: un tetto liscio e tondeggiante, un piccolo uscio sul davanti e una deliziosa finestrella; manca solo il tipico comignolo fumante. A differenza, però, del celebre cartone animato, la “casa dei Puffi” isolana non è ricavata da un fungo, bensì da una roccia. Si tratta, infatti, di un tafone, una cavità nella roccia, creatasi in seguito a un’erosione atmosfericachiusa artificialmente da blocchi di granito e adibita ad abitazione.

 

 

Casa dei Puffi, area Monte Pulchiana, Tempio Pausania – Fonte www.panoramio.com

tafoni costituiscono un elemento ricorrente del paesaggio sardo: sono tantissimi e alcuni assumono le forme più bizzarre e suggestive. Queste straordinarie cavità ispirano racconti e leggende, e nel remoto passato dell’Isola furono impiegate come luoghi di sepoltura, aree sacre protette da muretti a secco che chiudevano gli ambienti funerari, i cui resti si conservano ancora oggi. Nella storia dell’uomo, però, i tafoni, specie in Sardegna, si sono prestati anche ad usi differenti e non solo per finalità spirituali. In questo specifico caso, il lungo lavorio della natura si è unito al genio dell’uomo che ha sfruttato quella cavità per creare un’incantevole dimora. In dialetto gallurese, il termine impiegato per identificare questo genere di piccole caverne granitiche è “Conca Fraicata”, con cui s’intende, appunto, una grotta naturale creata in un monolite dall’erosione generata dalle acque meteoriche. Anticamente, tali grotte venivano chiuse con blocchi di granito, ricavando, così, un piccolo edificio, spesso impiegato come abitazione dai pastori, o come deposito per derrate alimentari e rifugio per animali. In Gallura se ne trovano diverse e, tra le più conosciute, vi è quella che si trova a Calangianus,all’uscita del paese, sul ciglio sinistro della strada che conduce a Telti.

 

Conca Fraicata, Calangianus – Foto di Roberto Ladu, Fonte www.flicr.com

A differenza di quest’ultima, la “casa dei Puffi” isolana è sita all’interno di un terreno privato, vicino a un ovile, raggiungibile scavalcando un muretto a secco, e si inserisce in un paesaggio granitico, la cui spettacolarità è di ineguagliabile bellezza. Uno spettacolo naturale regalato dallo stesso Monte Pulchiana, un inselberg originatosi dal disfacimento della roccia per un processo di idrolisi, che assume una forma tondeggiante “a panettone” e la cui superficie rocciosa ha un colore giallo-rosato. Ai piedi del monte, si alternano, poi, altri tafoni, tor e cataste di blocchi granitici, creando un’area ricca di fascino e suggestione, resa ancora più magica, o meglio “puffosa”, dalla presenza di questa graziosa casetta.

L’articolo Lo sapevate? La casa dei Puffi esiste davvero e si trova in Sardegna proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Mahmood e Blanco sono i vincitori della 72° edizione del Festival di Sanremo, hanno incantato pubblico e critica con il bellissimo brano “Brividi”, dominando la kermesse dalla prima puntata.

Grande soddisfazione per la Sardegna, che faceva il tifo per il duetto formato dal cantautore originario di Orosei e l’autore della hit “Mi fai impazzire”.

Il podio del Festival è stato completato da Elisa e Gianni Morandi.

L’articolo Mahmood e Blanco sono i vincitori del Festival di Sanremo 2022 proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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