I dati inviati da Perseverance nella fase di atterraggio sono stati monitorati anche dal Sardinia Deep Space Antenna (SDSA), l’unità scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana, situata nella località di San Basilio, in provincia di Cagliari. I segnali sono stati ricevuti grazie al Sardinia Radio Telescope (SRT) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), con il quale SDSA condivide parte delle dotazioni e delle infrastrutture pur avendo un suo equipaggiamento ed un centro di controllo specifico per comunicare con i veicoli spaziali. Entrata a far parte del Deep Space Network nel settembre 2017, l’antenna ha ricevuto i dati inviati dal lander durante la fase di discesa. Si tratta di un momento delicatissimo per qualunque missione marziana: l’atmosfera del pianeta rosso è infatti così rarefatta da non riuscire a rallentare le sonde durante la discesa.

Erede di Curiosity, Perseverance ha un intero set di strumenti scientifici nuovi: dai microfoni, che ci permetteranno per la prima volta di ascoltare i suoni di Marte, al primo elicottero marziano, Ingenuity, che sorvolerà Marte mettendo alla prova una tecnologia mai sperimentata prima su un altro pianeta. A bordo anche uno strumento italiano, il microriflettore LaRA, realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana. Simile allo strumento che si trova sul lander della Nasa InSight, LaRA consentirà di aggiungere tasselli importanti alla conoscenza della struttura interna del pianeta rosso.

Il nuovo esploratore marziano, oltre agli strumenti dedicati espressamente all’attività scientifica, ha a bordo anche alcuni dispositivi dimostrativi le cui tecnologie sono state ideate nella prospettiva della futura esplorazione umana di Marte. Obiettivo finale della missione sarà portare a casa un pezzetto del pianeta rosso, grazie a un trapano installato su Perseverance che preleverà una serie di campioni che poi saranno recuperati e portati a terra con una missione successiva.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Rogo di Maracalagonis, è morta l’anziana ustionata.

La donna di 71 anni che era rimasta gravemente ferita nell’incendio dello scorso 24 gennaio, è deceduta in ospedale. Nel rogo altre quattro persone erano rimaste intossicate, compreso il figlio disabile della donna.

Le fiamme erano partite dal caminetto.

 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Nel 1940: a Verona, in un bar del centro, entrano due gendarmi fascisti ubriachi che ordinano ai clienti di alzarsi velocemente in piedi. La radio sta trasmettendo il bollettino ufficiale. Uno dei presenti, studente di lettere e filosofia risponde che per il bollettino delle ore 20 non c’è l’obbligo di alzarsi. Quella frase semplice ma pungente cambierà la sua vita. Schiaffeggiato, il ragazzo denuncia il fascista.

Quello studente è Vittore Bocchetta, classe 1918, nato a Sassari, diplomatosi a Cagliari ma residente a Verona. Così iniziò per lui la persecuzione da parte del regime fascista che arrivò a rinchiuderlo come deportato nei campi di concentramento di Bolzano, Flossenburg, Hersbruck. Riuscì a sopravvivere solo grazie a una fortunata serie di eventi, tra cui l’incontro nel lager con un dottore che lo salvò per sentirlo parlare di filosofia, e una voglia di vivere tale che gli permise di andare oltre l’orrore e la disumanità del regime.

A Vittore Bocchetta, hanno tolto con la violenza parte della vita e della gioventù, ma mai la forza di gridare e ribellarsi. Esattamente come fece quel giorno del lontano 1940. E’ uno dei pochi sopravvissuti ai lager che hanno avuto il coraggio di tramutare tutto l’orrore subito in una nuova esistenza. Per lui la salvezza è arrivata dall’arte, dalla scrittura, dal disegno, dalla scultura e dalla ferma volontà di far conoscere la sua storia che è stata quella di un popolo intero a cui è stata tolta la voce.

Bocchetta si è spento oggi nella sua casa di Verona, negli ultimi giorni era stato poco bene, era stato anche ricoverato e poi dimesso.

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Fonte: Ogliastra News dalila

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Sabato 20 febbraio comincia in Sardegna la vaccinazione degli ultraottantenni. Si parte dal Medio Campidano: saranno 28 i comuni coinvolti per due giorni nella campagna di screening “Sardi e sicuri”.

Ecco cosa dichiara il sindaco di Sanluri, Alberto Urpi sul suo profilo Facebook: “Terminata la riunione con ATS, si annuncia che sabato e domenica verranno effettuati anche i vaccini agli over 80 che saranno risultati negativi al tampone. I vaccini si effettueranno al poliambulatorio ATS di Sanluri, con un modulo che sarà rilasciato dal comune”.

Per il primo cittadino di Villanovaforru Maurizio Onnis invece, il tutto è stato organizzato “alla garibaldina”: “L’ATS deve comunicarci (dovevano farlo ieri, ma non è successo) quali ultraottantenni di Villanovaforru sono chiamati al vaccino domenica. Noi dal Comune dobbiamo telefonare agli ultraottantenni, uno per uno, e chiederne la disponibilità. Se dicono di sì, domenica l’ultraottantenne deve venire in palestra da noi e fare il tampone. Poi, in caso di tampone negativo, deve trovare il modo di spostarsi a Segariu (mezz’ora di automobile, tutto curve) per fare il vaccino. Gli ultraottantenni, notoriamente né atletici né autonomi nelle trasferte. Decine di telefonate: ci pensa la polizia locale. E stiamo chiedendo un preventivo per lo scuolabus. Quando si dice fare le cose alla garibaldina”.

 

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Fonte: Ogliastra News dalila

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L’ennesimo straziante abbandono: 10 cuccioli strappati a una madre che li aveva appena partoriti, alcuni di loro ancora con il cordone ombelicale. E poi buttati come immondizia in campagna, al gelo dei giorni scorsi.

Erano in dieci ma solo 5 sono riusciti finora a sopravvivere e lottano ancora tra la vita e la morte. Per loro si cercano balie, i piccoli sono appena nati e hanno necessità di essere nutriti costantemente.

Si trovano al canile sanitario di Villacidro, per info: 328 3661490.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Lutto nel mondo del giornalismo sardo per la morte di Piero Mannironi, storica firma del quotidiano La Nuova Sardegna.

Originario di Nuoro, aveva 67 anni, ma da anni era trapiantato nella città di Sassari, nel 2015 era andato in pensione.

Attivo nel sindacato, è stato presidente dell’Associazione della Stampa sarda dal 1988 al 1992.

Negli ultimi mesi aveva contratto il Covid-19 e sembrava essersi ristabilito, ma a causa di altre complicazioni oggi è deceduto.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Cala il numero dei positivi al Covid-19 a Lanusei.

A dare la notizia è stata l’Amministrazione comunale, attraversa una nota ufficiale.

Si legge nel breve messaggio: “Si informa la popolazione che nel corso delle giornate di ieri e di quella odierna il Dipartimento di Igiene Pubblica della ASSL di Lanusei non ha comunicato l’esistenza di nuovi casi di positività al Covid-19 a Lanusei. Si comunica, inoltre, che 2 concittadini precedentemente positivi si sono negativizzati”.

“Attualmente il numero dei positivi è di 11 unità. Il totale positivi dei positivi è di 193 – da inizio pandemia ad oggi- “. Conclude l’Amministrazione.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Nella giornata odierna i militari della Guardia Costiera di Cagliari, al comando del Direttore Marittimo Capitano di Vascello (CP) Mario Valente, hanno effettuato un’attività di controllo in materia di pesca mediante l’impiego di personale di terra, battelli veloci e sommozzatori del 4° Nucleo sub, finalizzata a verificare il rispetto delle norme di settore a tutela della fauna ittica e del consumatore.

Nella tarda mattinata l’impiego congiunto di squadre automontate, battelli veloci e il personale del 4° Nucleo Sub Guardia Costiera Cagliari, ha consentito di intercettare un pescatore subacqueo intento alla pesca con bombole dei ricci di mare tra i pontili della SARAS a SARROCH. Oltre che in zona vietata, lo stesso subacqueo è risultato non autorizzato ad esercitare tale tipologia di pesca, motivo per cui gli esemplari di riccio, oltre 500 unità, sono stati sequestrati ed immediatamente rigettati in mare in quanto ancora vivi, mentre il pescatore è stato sanzionato per un importo di 2.000 euro e con il sequestro delle attrezzature impiegate per le catture (muta e bombole).

Alle prime ore del mattino, invece, i militari hanno intercettato un peschereccio con sistema a strascico in attività di pesca con apparecchiatura Blue Box disattivata (sistema satellitare che ne permette la tracciabilità dei movimenti e la localizzazione presso la sala operativa della Guardia Costiera), e con certificati di sicurezza scaduti. Pertanto, è stata elevata al trasgressore la sanzione prevista di 2.000 euro, nonché assegnati 3 punti di penalità al titolare della Licenza di pesca e al comandante dell’unità (tale sistema prevede la sospensione per 3 mesi della licenza di pesca e del titolo professionale del comandante al raggiungimento di 18 punti). È stata, inoltre, sequestrata l’attrezzatura di pesca per la successiva confisca. Per i certificati di sicurezza scaduti, invece, sarà inoltrata apposita informativa alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cagliari per la violazione del Codice della Navigazione.

La Guardia Costiera continuerà la propria attività di controllo nell’ambito dei molteplici compiti istituzionali, quale la sicurezza della navigazione, a tutela della stessa marineria ove si pensi che Il sistema di rilevazione satellitare, oltre che monitorare la regolarità dell’attività di pesca, permette di individuare il motopesca in caso di emergenza. Continuerà, inoltre, l’attività di controllo per il rispetto delle leggi in materia di pesca, a garanzia della tutela della fauna marina, dell’ambiente e di tutti i pescatori e commercianti del settore ittico che lavorano nel rispetto delle norme vigenti.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Covid-19 in Italia, a distanza quasi di un anno dall’inizio della pandemia, il terribile spettro del lockdown totale sembra ancora minacciare il Paese, viste le recenti dichiarazioni di alcuni esperti. Il virus viaggia ancora e con lui le preoccupanti varianti, ormai note. Eppure, proprio in questi ultimi tempi, la Sardegna vive forse uno dei suoi momenti migliori nella lotta al Covid. Gli ultimi dati infatti, in termini di contagio e diffusione, parlano di un’Isola vicina più che mai all’agognata zona bianca. Ma allora, a diversi, viene da chiedersi: “Che senso ha chiudere tutto anche qui?”.

Da febbraio 2020 a febbraio 2021, un anno di virus. Le parole di Sergio Marracini: «Incidenza nella normalità»

Chiusura totale, sì o no? L’Italia è col fiato sospeso, certo, e attende l’ardua sentenza di scienziati e virologi. Sta di fatto, però, che in Sardegna il virus “si muove”, vero, ma lo fa a pari passo di tanti altri che da sempre vivono con l’uomo. A spiegarlo è dottor Sergio Marracini, direttore del Santissima Trinità di Cagliari. «Oggi l’incidenza del Covid-19, in un valore comprensivo fra l’1 e il 2%, è nella normalità: esattamente come un comune virus respiratorio nel periodo invernale». Dunque, il commento del medico cagliaritano: «Un Lockdown totale in Sardegna? Al momento sarebbe ingiustificato». Una situazione, quella di febbraio 2021, addirittura migliore rispetto a quella di un anno fa esatto: allora infatti lo sconosciuto Coronavirus iniziava a muovere i suoi primi veloci passi e nelle corsie ospedaliere ci si trovava in una situazione decisamente più “spiazzante” rispetto a oggi, di fronte ai suoi sintomi.

Le varianti del Covid-19, forse “infinite”?: «Il rischio c’è»

Una situazione in Sardegna, come commentato da Marracini, che non deve spingere al relax, ma un controllo attento alle frontiere isolane su chi arriva dalle nostre parti. Oggi, però, a preoccupare sono le già note varianti del Covid-19 e la possibile refrattarietà di qualcuna di esse al vaccino. Il virus muta e per poter accedere al corpo umano, sempre in cambiamento, deve “cambiare chiave”: è questa, in espressioni “popolane”, la motivazione dell’esistenza di queste varianti. «Il Covid-19, lo conosciamo ancora poco, ma ha dimostrato di essere abile e svelto a mutare e nel sapersi “riciclare per essere meno aggredibile». Oggi, quella inglese, amazzone e sudafricana. Domani un’altra variante e così via: una partita infinita? «Il rischio c’è», conferma Marracini.

«Il virus? Bisogna saperci convivere, forse non sarà possibile eliminarlo»

«Bisogna imparare a convivere con questo virus – commenta Marracini – e le sue varianti. La vaccinazione potrebbe coprire la maggior parte delle varianti, ma è fondamentale la terapia, che permetterebbe di intervenire subito come con qualsiasi altro virus». Solo così, dunque, si potrebbe uscire da questo lungo tunnel. «Col Covid-19 si deve giocare a viso aperto: noi potremmo anche non liberarcene mai, ma possiamo impare a difenderci, anche grazie alle nostre difese immunitarie».

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Fonte: Ogliastra News dalila

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«Le scrivo per raccontarle un episodio spiacevole che mi è capitato proprio poco fa, ma prima faccio una piccola premessa. Mi chiamo Jacopo Cullin e faccio l’attore, ho sempre pensato al mio lavoro come una sorta di missione, nessuno mi ha dato questa responsabilità ma me la sono presa da solo e non mi pesa. Mi piace far ridere le persone – scrive l’attore rivolto a Mario Draghi – e credo di riuscirci abbastanza bene, è una sensazione bellissima sentire la risata del pubblico e ti ripaga di tutto, credo di avere un dono e ringrazio ogni giorno perché son riuscito a farlo diventare il mio lavoro. Non ho mai chiesto alcun finanziamento pubblico, comunale, provinciale, ne tantomeno statale, ho sempre avuto la fortuna, o forse anche il merito, di avere un pubblico disposto a pagare un biglietto per vedermi. Son convinto che i finanziamenti servano per sostenere chi fa un teatro meno popolare ma ugualmente importante».

«Dal marzo scorso – prosegue Cullin- ho dovuto interrompere la mia tournée con gli spettacoli già tutti sold out, e ancora oggi ovviamente non sappiamo quando riusciremo a recuperarli, non ho mai fiatato perché so bene che la salute viene prima di tutto e nel mio caso specifico dovrei mettere insieme più di 800 persone ogni sera e potrebbe essere pericoloso. Capisco benissimo e come si dice da noi a Cagliari “Mellusu a du timmi che a du provai” (Meglio averne paura che provarlo), per questo motivo non bacio mia madre e mia nipotina dal marzo 2020, saluto gli amici col pugnetto o col gomitino, evito gli assembramenti da sempre figuriamoci adesso. Ho anche provato a fare delle dirette su Facebook per strappare qualche sorriso alle persone e forse ci sono riuscito, ma quando finiva la diretta e mi ritrovavo da solo sul divano di casa senza aver sentito nemmeno mezzo applauso o una risata mi sembrava di non aver fatto nulla, ma va benissimo così».

«Mi scusi il preambolo un po’ lungo ma ci tenevo a farle sapere che non c’è rabbia in questo post ma solo un pizzico di delusione. Forse ho un modo di vivere troppo naive e penso che sia semplice capire che se vogliamo uscire da questa situazione dobbiamo farlo tutto insieme, uno sforzo comune per una vittoria comune. Ieri mattina sono andato a fare un tampone molecolare perché oggi dovevo prendere un volo per comprovate esigenze lavorative (da domenica mi potrà vedere su Rai 1 nella Fiction “Le indagini di Lolita Lobosco” {pubblicità}), ho ricevuto l’esito negativo e sono andato a prendere il mio volo a cuor leggero ».

«Mentre facevo la fila per entrare nell’aeromobile – racconta l’inventore di tanti divertenti personaggi- pensavo a quando fosse bella questa distanza di un metro, mi sembrava di essere all’estero. Poi però in un attimo sono tornato in Italia e ho trovato l’aereo pieno zeppo, uomini, donne, bambini e un simpatico chihuahua proprio accanto a me. Per un attimo ho assaporato la sensazione della vita che abbiamo lasciato un anno fa, quella fantastica lotta per accaparrarsi il bracciolo con prepotenza, quel tentativo inutile di far entrare un trolley nello spazio di una pochette, un meraviglioso tuffo nel passato! Poi però ho pensato “ma non saremo troppi?”, “Ma il metro di distanza?”, “Il mio spettacolo dura quanto un volo, i soffitti dei teatri sono alti circa 10/15 metri e i posti sono molto più larghi…” Insomma mi è sembrato proprio che non avesse alcun senso e mi è sembrata una mancanza di rispetto».

«Io sono convinto che anche secondo lei il Teatro così come il Cinema, i ristoranti, i bar, le palestre etc etc abbiano una funzione sociale fondamentale, e che non si può pensare di limitare la libertà delle persone senza dare il buon esempio. Alitalia è la compagnia di bandiera e rappresenta lo Stato Italiano, la prego di fare attenzione e di prendere provvedimenti immediati, perché altrimenti si rischia davvero che le persone perdano la pazienza e non se ne esce più.
Io aspetto qui, tranquillo, mi metto qui – conclude Cullin- e aspetto il mio turno, cerco di dare il buon esempio sperando davvero che lo facciano tutti».

 

L’articolo Jacopo Cullin a Draghi: “Aerei pieni, teatri chiusi, le persone perderanno la pazienza” proviene da ogliastra.vistanet.it.


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