Omicidio a Soleminis: una persona ricercata dai Carabinieri. Un uomo fatto fuoco su un conoscente, uccidendolo.

L’uomo è poi scappato e adesso le forze dell’ordine sono sulle sue tracce. la persone deceduta è un giovane, il fatto è accaduto a Monte Arrubiu.

(Notizia in aggiornamento).

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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Assalti ai portavalori nel Nuorese, impianto accusatorio sostanzialmente confermato.

Come riporta La Nuova Sardegna riprendendo Ansa, solo lievemente modificate le condanne finali dei giudici della Corte d’Appello di Cagliari agli imputati.

28 anni di carcere all’ex vice sindaco di Villagrande, Giovanni Olianas. Confermati 30 anni per Luca Arzu. I due erano considerati i capi banda. 6 anni e 3 mesi per Gianluigi Olianas, 7 anni e 9 mesi per Mario Pirari, 5 anni per Roberto Serra, 18 anni per Sergio Arzu, 13 anni per Simone Balloi, 9 anni e mezzo per Michele Cherchi, 7 anni e mezzo Salvatore Deriu, 14 anni e mezzo Angelo Lostia, 17 anni per Fabrizio Manca, 9 anni e 9 mesi per Antonello Mesina, 2 anni e 9 mesi Francesco Monni, 13 anni per Pasquale Scanu.

Per gli altri imputati la sentenza in primo grado è stata confermata.

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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L’Avvocatura dello Stato ha depositato l’atto di impugnazione dell’ordinanza della Regione Sardegna che prevede test obbligatori per i passeggeri  che arrivano nell’Isola.

L’ordinanza che prevede di consentire l’accesso con certificato di negatività già effettuato prima della partenza non rispetterebbe l’articolo 16 sulla libera circolazione delle persone, questa la motivazione che fonda il ricorso.

A darne notizia Ansa, che avrebbe appreso dell’atto ufficiale da fonti del Pd.

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Fonte: Ogliastra News dalila

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«Ogni atto del presidente della Regione – puntualizza Solinas a commento della decisione del Governo di impugnare la sua ordinanza- finalizzato a contrastare la diffusione del virus nel corso di questa emergenza sanitaria in Sardegna è stato adottato nell’esclusivo intento di garantire la piena tutela della salute pubblica, dei sardi e dei turisti».

«Nei mesi precedenti abbiamo lottato per affermare – prosegue il presidente – nel rispetto della legalità e della legittimità, il diritto a salvaguardare la nostra Isola, preservando il risultato raggiunto di azzeramento della circolazione virale, ma il Governo ha opposto alle nostre legittime richieste ostacoli e dinieghi ingiustificati. Abbiamo sempre rivendicato la nostra autonomia, proponendo però, in ossequio al principio di leale collaborazione, modelli di controllo da estendere all’intero territorio nazionale, nell’alveo delle migliori pratiche internazionali, da attuare in piena coerenza con le disposizioni di legge e le norme costituzionali».

L’ordinanza della Regione Sardegna, in vigore da ieri, prevede test per i passeggeri in entrata nell’Isola. «La scelta del ricorso conferma un atteggiamento arrogante e propagandistico che mira a soverchiare l’autonomia speciale e contrastare sul piano ideologico e non sostanziale l’azione di governo di una Regione evidentemente non allineata, posto che – denuncia Solinas – misure decisamente più discriminatorie nei confronti dei sardi sono state adottate da Lazio, Campania e Puglia senza che il Governo dicesse niente o facesse ricorso».

 

«Difenderemo in tutte le sedi le nostre ragioni, perché dinanzi al tribunale della nostra coscienza – conclude il Presidente della Regione- non si possa dire d’aver lasciato nulla d’intentato per contenere la nuova diffusione del virus e tutelare la salute del Popolo Sardo. Altri, è evidente, dovranno certamente assumersi tutte le responsabilità del caso».

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Fonte: Ogliastra News dalila

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Due nuovi casi di positività al Covid-19 sono stati riscontrati a Nuoro e i casi accertati di persone colpite dal virus in città salgono ora a 34.

La comunicazione della Assl provinciale è arrivata questo pomeriggio al sindaco nuorese Andrea Soddu.

Soddu ha così commentato, sui social, la crescita dei contagi:  «Continuiamo a osservare le regole fondamentali per contrastare la diffusione del virus: utilizzare sempre la mascherina in luoghi pubblici al chiuso e, in ogni caso, quando non è possibile mantenere le distanze interpersonali, igienizzare spesso le mani, evitare assembramenti anche all’aperto, restare a casa in caso di temperatura corporea oltre i 37 gradi, proteggere i nostri familiari più fragili e a rischio».

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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brutto incidente poco fa in Via Foddeddu a Tortolì, nell’incrocio che conduce al centro e a Basaura.

Due auto, una Fiat 600 e un’Alfa 147, per cause ancora in corso di accertamento, si sono violentemente scontrate.

Sul posto i Vigili del Fuoco di Tortolì, le forze dell’ordine e tre ambulanze.

Il traffico è stato deviato per permettere la rimozione dei veicoli coinvolti.

Notizia in aggiornamento.

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Manca poco e gli studenti e le studentesse di tutta la Sardegna torneranno in aula il 22 settembre. Tante sono le paure, sia da parte dei genitori degli alunni che da parte degli insegnanti e del personale scolastico in generale. Timori legati a possibili contagi e dunque come affrontare al meglio la situazione per evitare il peggio. Si parla tanto dei test sierologici ai quali gli insegnanti devono sottoporsi come da protocollo del Ministero dell’Istruzione. Quasi tutti i docenti sono d’accordo, tuttavia lamentano confusione e problemi nel trovare la struttura che li faccia. E spesso la risposta alla richiesta di essere sottoposti al test arriva dopo giorni e giorni di attesa.

Elisabetta Milia, che insegna Filosofia e Storia in un liceo di Capoterra, ha chiesto di poter fare il test appena è stata pubblicata la nota del Ministero: «Penso sia una scelta di responsabilità civile. Ho avvisato il mio medico chiedendogli informazioni; tuttavia i medici non avevano ancora ricevuto alcuna comunicazione dall’Ats, così ho inviato io stessa la nota del Miur al mio medico di base, il quale, dopo averne preso visione e in seguito alla comunicazione dell’Ats, che nel frattempo è arrivata, si è detto disponibile a fare i test per il personale della scuola. Tuttavia qualche giorno fa la situazione è cambiata totalmente perché il mio medico non ha ricevuto i kit e mi ha quindi rimandato a un centro privato (a pagamento). Ho fatto comunque il test, gratis, presso l’associazione “Ad Adiuvandum”, quindi non tramite il canale che avrebbe dovuto essere garantito a noi docenti». Ma, come spesso sta accadendo, la risposta non arriva subito, per mancanza di informazioni. «Ho chiesto il 12 agosto – continua Milia – e mercoledì 9 settembre il medico mi ha inoltrato una comunicazione con un indirizzo Asl presso cui chiedere delucidazioni, dicendomi che lui non avrebbe più potuto fare i test a causa della mancanza dei kit». E sulle critiche mosse ai docenti: «Penso che come per tutte le professioni ci voglia rispetto. Parliamo di una categoria fondamentale per la società e che coinvolge lavoratori e lavoratrici che si impegnano quotidianamente nonostante tutte le difficoltà che la scuola vive, alla crescita dei nostri futuri cittadini e cittadine. Lavoriamo in condizioni sempre più estreme ma all’esterno ci vedono come una categoria privilegiata. Come ogni categoria ci sono le persone oneste e che danno il massimo e altre meno. La maggior parte dei colleghi e delle colleghe non è riuscito a fare il test. Qualcuna lo ha fatto a proprie spese, altri ci hanno rinunciato».

G.P., insegnante di lettere in una scuola media di Cagliari che preferisce restare anonima, farà il test sierologico all’ospedale militare di via Ospedale: «Le informazioni non erano chiare e dunque non sapevo dove avrei potuto farlo; poi ho saputo che si può fare in questa struttura, gratuitamente. Purtroppo, però, ci sono colleghi che l’hanno dovuto fare a pagamento. Ritengo dunque che il costo del test debba essere a carico delle istituzioni e dunque gratuito per tutto il personale scolastico. Voglio ribadire che noi insegnanti siamo responsabili, non è assolutamente vero che non vogliamo fare i test, esigiamo chiarezza, quello sì. Nella chat what’s app dei docenti c’era molta confusione, ora però, con la possibilità di fare il test all’ospedale militare, almeno c’è uno spiraglio di luce».

Patrizia Mannai, docente di italiano in un liceo di Quartu, non ha ancora potuto farlo: «Come la maggior parte dei medici di base, anche il mio non può fare il test nel suo ambulatorio perché non può essere garantita totale sicurezza: se qualcuno dovesse risultare positivo, infatti, dovrebbe rimanere chiuso per 14 giorni. La maggior parte dei docenti non ha potuto ancora farlo, i pochi che ci sono riusciti l’hanno dovuto fare a pagamento». Si dice pessimista: «Ci saranno inevitabilmente molti contagi e temo si tornerà alla didattica a distanza, che vorremmo evitare. Secondo me i test sierologici andrebbero fatti periodicamente non solo a noi, ma anche agli studenti, alcuni dei quali per venire a scuola viaggeranno in autobus con una capienza di almeno l’80 per cento. Nel mio istituto ci sono circa un migliaio di alunni, perciò sarebbe più giusto dimezzare il numero di studenti che possono stare in un’aula contemporaneamente, magari anche facendo doppi turni. Vorrei chiarire una cosa: c’è una gogna mediatica nei confronti del corpo docente sulla questione dei test sierologici. Non è vero che non lo si vuole fare, semplicemente non veniamo messi in grado di farlo. Io lo farò prima di tutto come cittadine, prima ancora che come insegnante. Poi vorrei sottolineare il fatto che ci sono tanti docenti e dirigenti scolastici che quest’anno non hanno fatto neanche un giorno di ferie», conclude.

Intanto, oggi il commissario dell’Ats Giorgio Steri ha annunciato che l’Azienda per la tutela della salute provvederà a dare le disposizioni per consentire ai docenti di fare i test.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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«Il Ministro Boccia bene farebbe a chiarire come e perché i cittadini sardi siano discriminati in alcune regioni senza che il Governo abbia detto una parola. Lazio, Campania e Puglia hanno adottato ordinanze che impongono a chi rientra dalla Sardegna il tampone e la quarantena. È di oggi la notizia di una famiglia sarda con bambini, che riconosciuta all’ingresso dello zoo di Roma per via della nostra lingua, è stata fermata e le è stato impedito l’accesso sulla base di disposizioni amministrative della Regione Lazio, per paura che potesse contagiare gli animali. E su questo il Governo di Boccia, quello che si dichiara “vicino alla Sardegna” , non ha avviato nessuna istruttoria, nessuna verifica di legittimità costituzionale, non ha nemmeno sentito il bisogno di chiedere scusa», ha dichiarato il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in risposta alle dichiarazioni rese dal Ministro degli affari regionali Francesco Boccia.

«Abbiamo subito dalla metà di Agosto un attacco politico e mediatico senza precedenti nei confronti della Sardegna da parte di Regioni del centrosinistra, che hanno creato un danno enorme all’immagine dell’Isola volendola rappresentare come epicentro della nuova ondata di Coronavirus. Ora – prosegue il Governatore sardo – “stranamente” lo stesso leitmotiv viene ripreso dal Ministro Boccia con una inaccettabile mistificazione della realtà. Basti vedere i numeri diffusi oggi dallo stesso Governo per smentire le sue parole e comprendere chi stia facendo propaganda sulla pelle dei sardi: su 1.458 nuovi casi in Italia, solo 33 sono segnalati in Sardegna mentre il Lazio e l’Emilia sono a 143 e la Campania a 122. E il problema saremmo noi? Boccia addirittura afferma che solo in Sardegna i protocolli nazionali non funzionerebbero ma dimentica di sottolineare che nel resto d’Italia stanno funzionando talmente meglio che ci sono 37.105 casi attuali contro i nostri 1.404, la cui genesi epidemiologica è interamente riconducibile a casi d’importazione o di ritorno».

«L’indagine epidemiologica nazionale ha certificato che con il più basso indice di sieroprevalenza del Paese, pari a 0,3, fino a luglio la Sardegna non ha avuto circolazione virale, prosegue il presidente -. Avevamo chiesto di preservare questa situazione attraverso un sistema di controlli che il Governo non ha voluto accettare ed in particolare il Ministro Boccia ha osteggiato in qualsiasi modo a favore di una riapertura senza filtri della circolazione di persone in tutto il territorio nazionale e dall’estero. Risultato: i grandi flussi turistici registrati in Sardegna, con oltre 10 milioni di presenze, hanno riportato il virus e favorito la sua diffusione, che abbiamo comunque affrontato in maniera ordinata e tempestiva con il nostro servizio sanitario regionale».

«La proposta di accordo con la sola Regione Lazio, che non abbiamo accettato, era a dir poco paradossale: proponeva i controlli ( che in quel caso sarebbero stati inspiegabilmente “costituzionali” ) solo lungo le rotte marittime tra porti sardi e Civitavecchia, lasciando che sul resto delle linee via mare ed in tutti gli aeroporti la gente potesse continuare ad entrare in Sardegna senza controllo».

«L’ordinanza non parla di alcun passaporto sanitario – chiarisce Solinas -. Anche questa volta è la propaganda di regime che cerca di mistificare il nostro modello per contrastarlo, esattamente come ha fatto con i numeri dei positivi: abbiamo assistito ad annunci di positivi in un camping dati a reti unificate prima ancora che fossero effettuati i test di laboratorio, che hanno certificato l’esatto opposto. Si è creato un caso nazionale su un noto locale della Costa Smeralda, attribuendogli oltre 60 casi positivi mentre i dati ufficiali ci dicono che erano 32 e soprattutto lascia sgomenti come tutta la comunicazione si sia concentrata su questo mentre nelle stesse ore venivano registrati 133 casi positivi in una discoteca di Cervia. Stranezze di una propaganda geopoliticamente selettiva».

«I pasticci e la propaganda non appartengono certo all’operato della Regione Sardegna ma suggerisco cristianamente – conclude il presidente sardo -, a chi rivolge queste accuse di indagare dentro il proprio occhio, perché ne trarrebbe nuove e più corrette consapevolezze».

L’articolo Duro attacco di Solinas a Boccia: “Mistificazioni degne del ministro di un governo neocoloniale” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Eccezionali alleate del nostro organismo (come tutto il pesce azzurro), economiche ed estremamente versatili in cucina, ma soprattutto famose in tutto il mondo: stiamo parlando delle sardine, un pesce considerato “povero”, ma ricco di storia e benefici. Pochi sanno però che non è un caso che il loro nome assomigli così tanto al nome dell’isola in cui viviamo.

Secondo diversi studiosi, infatti, sarebbero da attribuire nientemeno che a uno dei padri della filosofia occidentale, il greco Aristotele, i racconti secondo cui esisterebbe una correlazione tra le sardine e la Sardegna.

Secondo questi studi, Aristotele farebbe ricondurre il nome di questo pesce al fatto che proprio i sardi, nell’antichità, furono i primi a commerciarlo, vendendolo sotto sale a tutti i popoli del bacino del Mar Mediterraneo.

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L’alloro è un albero sempreverde dalle foglie ovali e lucide, molto diffuso in Sardegna e utilizzato prevalentemente in cucina. Le sue proprietà benefiche sono dovute al ricco contenuto di oli essenziali, presenti nelle bacche e nelle foglie. Queste ultime si possono raccogliere tutto l’anno, ma risultano particolarmente ricche di principi benefici durante l’inverno e all’inizio della primavera.

Ricche di proprietà antisettiche, antiossidanti, digestive e antitumorali, le foglie fresche sono anche una fonte importante di vitamina C, antiossidante naturale in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi. L’alloro ha azione anti-virale, stimola il sistema immunitario e favorisce la guarigione delle ferite.

Se utilizzate fresche, le foglie sono anche una buona fonte di acido folico, fondamentale nel periodo della gravidanza. Sono anche ricche di vitamina A, indispensabile per il mantenimento della salute della vista, della pelle e delle mucose, di vitamine del gruppo B, che regolano il metabolismo, la sintesi degli enzimi e il funzionamento del sistema nervoso, e di sali minerali, tra cui potassio, selenio, ferro, magnesio e zinco.

L’alloro possiede proprietà astringenti, diuretiche e stimolanti dell’appetito e può essere consumato in vari modi. Vediamone alcuni:

-Infuso di foglie: da assumere dopo i pasti in caso di aerofagia, dispepsie nervose, forme catarrali, bronchiti e influenze.

-Infuso di bacche: indicato per disturbi circolatori, preventivo dei processi sclerotici (arteriosclerosi, reumatismi, artrosi).

-Decotto di bacche: utilizzato come pediluvio contro i sudori estivi o come bagno rivitalizzante. Applicato con un panno caldo, combatte sinusite, ascessi e nevralgie.

In cosmesi. Il ricavato della macerazione delle foglie in olio extravergine d’oliva, crea un emulsione utile a ripristinare l’equilibrio sebaceo nelle dermatiti, acne e infiammazioni. Le proprietà calmanti e riequilibranti dell’estratto di alloro combinate a quelle emollienti, idratanti e ricostruttive dell’olio extra vergine di oliva, aiutano la pelle del contorno occhi e contrastano gonfiori, borse e rughe a “zampe di gallina” , idratando, drenando e stimolando la microcircolazione.

Per i più curiosi. Considerata in antichità la pianta della metamorfosi e dell’illuminazione, l’alloro è il simbolo della sapienza divina e per questo dagli antichi greci era stata consacrata al dio Apollo. I contadini romani avevano usanza di legare tre ramoscelli d’alloro con un cordoncino rosso: questo propiziava l’abbondanza del raccolto, aiutava il grano a maturare e donava benessere.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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