“È un’iniziativa fantastica e, a dire il vero, poco pubblicizzata soprattutto tra i piccoli commercianti che spesso non aderiscono all’iniziativa, rinunciando così alla vincita che gli competerebbe per
la parte dell’esercente. Ricordo quella giornata, era quasi orario di chiusura e mi sono recato al supermercato per comprare al volo due cose, un piccolo acquisto e ora questa cifra inaspettata!”, così l’ultimo fortunato vincitore ha raccontato entusiasta la sua esperienza al funzionario ADM di Cagliari che ha attivato la procedura per il pagamento.

“Quando ho ricevuto la comunicazione della Direzione dei Giochi ho provato una grande emozione e con mia moglie abbiamo deciso che questa cifra servirà per pagare gli studi di mia figlia, per aiutare il suo futuro”, ha continuato soddisfatto.

Questa è la terza vincita alla Lotteria degli Scontrini nell’ambito della Regione Sardegna solo nel corrente mese di novembre.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Grande festa a Villagrande Strisaili.

Il comune montano dell’Ogliastra ha da oggi un nuovo centenario, Gigi Rubiu.

A festeggiarlo c’era anche il nipote Antonello Melis, arrivato con la fascia tricolore in qualità di consigliere comunale e quindi facente le veci del sindaco Alessio Seoni.

Il Comune di Villagrande celebra l’evento con un post: «Tantissime congratulazioni a zio Gigi Rubiu per i suoi 100 anni, che ha festeggiato in compagnia dei suoi parenti il raggiungimento dell’ambito traguardo. Il nipote Antonello Melis, in qualità di consigliere comunale, ha assolto il gradito compito di porgere gli auguri al nuovo centenario da parte dell’intera comunità di Villagrande e Villanova».

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Il cinema sardo trionfa a New York.

Il film “Bandidos e Balentes” del regista sardo, Fabio Manuel Mulas, di Bono, è stato premiato all’Universal festival che si svolge nella Grande Mela.

Il film, girato interamente in Sardegna con un budget limitato e interpretato da attori non professionisti, ha letteralmente stupito la giuria americana nella sezione action-thriller, per la quale è stato premiato.

 

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Era l’estate del 1968 quando la storia del più conosciuto gruppo rock della storia della musica, “più famosi di Gesù” secondo l’auto-definizione di John Lennon, incrociò la Sardegna. Una storia curiosa che forse in pochi conoscono, ma che renderà fieri tutti gli estimatori sardi dei “fab four”, ma non solo.

I quattro di Liverpool erano al lavoro nei mitici studios di Abbey Road per dar vita al White Album, uno dei loro lavori più riusciti. Nelle sessioni di registrazione del brano Back un the USSR, Ringo ebbe una furibonda discussione con Paul Mc Cartney. Un litigio che portò il batterista ad abbandonare i compagni nel bel mezzo della registrazione per prendersi una pausa distensiva. Starr decise così di partire con la sua famiglia alla volta della nostra isola, dove già due anni prima George Harrison aveva trascorso qualche giorno di vacanza, al ritorno dal suo viaggio in India. Fu così che a bordo del suo yacht, ormeggiato a poche miglia dalla Costa Smeralda, Ringo Starr trovò l’ispirazione per scrivere uno dei pochissimi brani che portano la sua firma.

Il capitano dell’imbarcazione raccontò al batterista di una particolare abitudine dei polpi che abitavano quelle acque. Nel loro vagabondare subacqueo, i molluschi erano soliti costruire dei veri e propri giardini subacquei. Ringo rimase colpito da quella storia, e al suo rientro in Inghilterra, una volta portate a termine le registrazioni del White Album, raccontò la storia a George Harrison. Con l’aiuto del chitarrista, Ringo compose la canzone Octopus’s Garden. La canzone venne inclusa nell’album successivo, Abbey Road (1969), come quinta traccia.

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Il collier è stato rinvenuto, insieme a numerosi altri oggetti, corredo dei defunti, all’interno della tomba di Bingia ‘e Monti a Gonnostramatza. La tomba presenta una struttura particolare perché in parte è ipogeica, cioè scavata nella roccia e in parte megalitica, realizzata in grossi blocchi di pietra con la copertura a piattabanda. La parte ipogeica è legata alla Cultura di Monte Claro, alla metà del III millennio a.C. A testimoniarlo resti di oggetti attribuibili a questa cultura. Nello strato più antico sono stati rinvenuti resti ossei di vari individui e oggetti di corredo della cultura del Vaso Campaniforme, seconda metà del III millennio a.C.

Queste sepolture più antiche erano sistemate all’interno di tre cassoni litici addossati ai lati del monumento e coperti da un lastrone. Al di sopra dei cassoni si trovavano alcuni scheletri completi accompagnati da un ricco corredo, segno di appartenenza a un alto rango della società. Tra gli oggetti ritrovati, oltre al preziosissimo collier, c’erano diversi monili: collane con vaghi in osso e bracciali da arciere, armi come pugnali in rame e punte di freccia. Dopo queste deposizioni la tomba non fu più utilizzata per un certo periodo.

Successivamente, più volte nel corso del tempo vennero sepolti dei corpi umani. Nell’ultimo periodo di uso della tomba, corrispondente al Bronzo Antico e alla Cultura di Bonannaro (fine III-inizi II millennio a.C.) il monumento fu parzialmente risistemato e tra i blocchi furono deposti circa 50 crani di individui adulti coi loro corredi, che hanno permesso di datare quest’ultima fase. Il collier insieme agli altri oggetti ritrovati fece la sua comparsa al Museo Archeologico di Cagliari nel 1993, senza che prima di allora della sua scoperta si sapesse nulla o quasi, come spesso accade quando dagli scavi archeologici emergono clamorose scoperte.

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Omaggio del Comune di Tortolì a una propria concittadina.

Si tratta di Federica Serdino, appena diventata Ufficiale della Marina.

«Complimenti alla giovane Federica Serdino che ha raggiunto la prestigiosa carica di Ufficiale di Marina – si legge in una nota del sindaco Massimo Cannas -. Un bellissimo esempio di tenacia, capacità e caparbietà per i suoi coetanei, per noi tutti e per le donne che vogliono intraprendere questo percorso, in un settore ancora prettamente maschile. Tanti auguri per una luminosa carriera e per i futuri traguardi. Buon vento!».

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Incidente mortale questo pomeriggio.

I vigili del fuoco del distaccamento Massimo Casu di Sanluri sono intervenuti intorno alle 18 per un incidente stradale nella Sp 63 al km2 tra San Gavino e Pabillonis.

Giunti sul posto i vigili hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area dell’intervento e all’estrazione dall’abitacolo di un uomo di 29 anni, purtroppo deceduto.

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Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118. Sulle dinamiche sono ancora in corso gli accertamenti per stabilire le cause dell’incidente.

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Disavventura per i pendolari a bordo di un pullman Arst che da Cagliari si stava dirigendo verso l’Ogliastra.

Il mezzo, all’altezza di Castiadas, per cause ancora da verificare, si è trovato in panne.

L’autista è stato costretto a far scendere i passeggeri e a segnalare con il triangolo la presenza del pullman fermo a bordo carreggiata, prima di chiedere soccorso.

Decine le persone che si trovavano a bordo del mezzo Arst quando si è fermato al km 21 della nuova SS 125 e che hanno dovuto attendere per più di un’ora – sul ciglio della strada – l’arrivo del pullman d’emergenza.

Notizia in aggiornamento.

L’articolo Pullman Arst diretto a Tortolì in panne sulla SS 125: disagi per i passeggeri proviene da ogliastra.vistanet.it.


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La foto di oggi, gentilmente concessa da Massimo Mulas, ritrae alcuni membri del Comitato di San Lussorio nel lontano 1953.

Invia le foto più belle del passato ogliastrino alla nostra mail redazione@vistanet.it

Le migliori saranno pubblicate sul nostro giornale.

L’articolo Come eravamo. Il comitato di San Lussorio di Tortolì nel 1953 proviene da ogliastra.vistanet.it.


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La Maestra Raffaella Marongiu Selis terrà un corso il 4 e il 5 dicembre ad Oristano.

Oltre al corso pratico, con postazioni riservate, ogni partecipante potrà portare a casa il Filindeu creato, il supporto (su Fundu) , varie semole ottenute solo da grani coltivati in Sardegna dei Mulini La Pietra e il Grano di Anedda Angelo, Masala Salvatore di Narbolia e Sulis Bruno di Samugheo.

Nelle due giornate alle ore 14,30 dimostrazione sulla realizzazione dei Gravellus, pasta antica dell’oristanese a cura della Maestra sacerdotessa del pane Antonietta Spanu.

Potrete inoltre ammirare l’artigiano Adriano Concas di Villaputzu, la sua bottega artigiana nata con l'intento di recuperare, valorizzare e rappresentare la tradizionale lavorazione del rame e la costruzione di antichi utensili come su prattu de cassa, sa sarretta (rodanza, rosoitta – rotelle tagliapasta) e pinta pane .

Presenterà su Filindeu il giovane Paolo Solinas, esperto di enogastronomia, turismo e ospitalità alberghiera. Laureato in in Food Innovation &Management e in possesso di un master in Hotel Management della Luiss Business School, Paolo ha alle spalle importanti collaborazioni in progetti enogastronomici, tra cui la pubblicazione di un libro con la fondazione
elBulli di Ferran Adrià e Lavazza. per iscriversi al corso contattare il numero 333 2716440

La tradizione di Su Filindéu, la pasta sacra, una delle più rare in Sardegna e nel mondo. Su Filindéu, impalpabili fili che danzano tra le mani sapienti e generose di una delle Sacerdotesse predestinate a tramandare quest’ arte. Raffaella Marongiu figlia di Gavina Selis, è una delle custodi di questa antica lavorazione che con maestria di movimenti trasforma semola, acqua e sale in un intreccio di fili infiniti.

Su Filindeu racchiude storia e identità di un popolo, ma anche un’arte manuale antica, che, si rischiava di perdere. La pasta è fatta esclusivamente a mano, e non esiste un segreto particolare, se non la memoria delle “mani”. Si ottiene da un impasto di semola di grano duro e acqua, fatto a filone e stirato a mano per ben 7/8 volte, finché non assume la parvenza di un tessuto a trame sottili,
intrecciate e trasparenti.

Non è un procedimento semplice, l’impasto deve avere la giusta consistenza che si ottiene dopo tanto lavoro e grande tecnica per renderlo elastico e malleabile. I fili di pasta vengono riposti su ripiani rotondi di asfodelo e fatto asciugare al sole. Non solo un cibo, ma un rito sacro e una tecnica di preparazione che può richiedere anni prima di essere replicata.

Su Filindéu è considerato un “piatto sacro” si narra venisse servito solo ai fedeli che compivano a piedi o a cavallo il pellegrinaggio da Nuoro a Lula per la festa di San Francesco. Ancora oggi, infatti, si dice che “non esiste la festa senza Filindéu”, che viene preparato in
grandi quantità per l’occasione.

Il patrimonio culturale definisce chi siamo e rafforza il nostro senso di appartenenza. Noi tutti facciamo parte di una comunità caratterizzata da storie preziose e culture intrecciate le une alle altre. Il nostro patrimonio culturale è insito nei nostri paesi, nella letteratura, nell’arte e nei monumenti, nei siti archeologici e nell’artigianato tramandato dai nostri antenati, nel cibo che
mangiamo e nei movimenti con cui lo creiamo.

Noi abbiamo una grande responsabilità, fornire ai nostri Giovani gli strumenti per diventare, in futuro, custodi e guardiani del nostro patrimonio culturale.

L’articolo L’arte del filindeu ora si potrà imparare: presto un corso con le maestre di questo “piatto sacro” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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